Nero di Troia

Terzo vitigno autoctono pugliese per ettari coltivati, il Nero di Troia, detto anche Uva di Troia, ha origini che si perdono nella leggenda.

Gli esuli fuggiti dalla mitica città di Troia in Asia Minore dopo la sua distruzione sarebbero infatti sbarcati sulle rive del fiume Ofanto, sulla piana del Tavoliere, guidati dell’eroe greco Diomede, rifondando la città in provincia di Foggia e portando con sé il vitigno. Sembra inoltre che il vino ottenuto da questo vitigno abbia causato la sconfitta dei cavalieri francesi nella Disfida di Barletta del 1503: i francesi, sottovalutando gli italiani guidati da Fieramosca, passarono infatti la sera precedente la battaglia in una taverna a bere vino rosso di questa varietà.

Il Nero di Troia è caratterizzato da una buccia spessa particolarmente ricca di polifenoli e da un moderato potenziale zuccherino, che ne consentono una vendemmia tardiva e una maturazione più completa dell’uva, dando così origine a vini dal colore intenso e con tannini molto morbidi, che regalano una sensazione setosa al palato.

Il colore è vivo e profondo, il bouquet elegante e fresco con tipici sentori di viola impreziositi da sfumature speziate, mentre il palato è strutturato, con un’ottima capacità di invecchiamento.

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